È partito da Siracusa, questa mattina presso l’Istituto Superiore Luigi Einaudi, il ciclo di incontri “La Sicilia fa scuola”, promosso dalla Regione Siciliana per raccogliere le istanze della comunità scolastica e tracciare un bilancio degli interventi realizzati negli ultimi tre anni. L’iniziativa, voluta dall’assessore regionale all’Istruzione Mimmo Turano, toccherà tutte le province dell’Isola nel corso del mese di ottobre.
Dirigenti scolastici, docenti e studenti sono stati protagonisti del primo appuntamento, che ha coinciso con l’inaugurazione ufficiale dell’anno scolastico 2025/2026. Presenti le massime autorità civili, militari e religiose, tra cui il prefetto Chiara Armenia, che hanno sottolineato l’importanza di una scuola inclusiva, moderna e capace di contrastare la dispersione scolastica.
Turano: “Restituire ai giovani motivi per restare” «Con un piano da 700 milioni di euro investiti in tre anni – ha dichiarato Turano – abbiamo avviato un percorso di trasformazione della scuola siciliana, puntando su edilizia scolastica, tecnologie immersive, laboratori, mense, palestre, e progetti di educazione alla legalità e contrasto al disagio minorile».

L’assessore ha ribadito l’impegno della Regione nel creare opportunità concrete per i giovani siciliani, affinché non siano costretti a emigrare per mancanza di prospettive: «Ripartire dai luoghi della conoscenza significa costruire futuro, lavoro e sviluppo».
Verso una scuola più vicina alle esigenze reali Il tour “La Sicilia fa scuola” si propone di ascoltare direttamente le voci del mondo dell’istruzione, raccogliere proposte e criticità, e orientare le politiche regionali verso una scuola più efficace, equa e radicata nel territorio. Un percorso di dialogo e progettazione condivisa, che mette al centro gli studenti e il diritto alla formazione.
