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Stop all’uso dei cellulari a scuola, Valditara: “Impatto negativo, abbiamo dati sconvolgenti”

Diredazione SB

Giu 7, 2025
Giuseppe Valditara, ministro dell'istruzione e del merito durante la conferenza stampa a palazzo Chigi. Roma, 30 April 2025. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, annuncia una svolta decisa: il divieto di cellulari nelle scuole superiori a partire dal prossimo anno scolastico. Una stretta che mira a migliorare l’ambiente di apprendimento, dopo aver già limitato l’uso nelle elementari e medie, poiché i dati evidenziano impatti negativi sulla concentrazione e il rendimento degli studenti. 

L’annuncio è arrivato durante la trasmissione “Cinque Minuti” su Rai Uno: “Una notizia in anteprima: per il prossimo anno scolastico noi vorremmo vietare l’uso dei cellulari anche per le scuole superiori”. L’intenzione del governo Meloni, ha poi precisato Giuseppe Valditara intervenendo anche a “Porta a Porta”, è quella di estendere il divieto già in vigore per le scuole del primo ciclo, includendo esplicitamente anche gli istituti superiori.

“Nelle prossime settimane emaneremo una circolare perché dal prossimo anno sia vietato l’utilizzo del cellulare, anche per scopo didattico, nelle scuole superiori”, ha chiarito.

Valditara ha inoltre ribadito la sua posizione netta anche sul tema dei social network. Sempre durante l’intervista a “Cinque Minuti” ha sottolineato l’urgenza di un intervento legislativo per limitarne l’accesso ai minori: “Ritengo importante vietare l’uso dei social sotto i 15 anni” e ha auspicato “una rapida approvazione della proposta di legge bipartisan in discussione in Parlamento“.

Nel corso dello stesso intervento televisivo, il ministro ha anche commentato il caso del docente autore di un post social che conteneva una frase minacciosa nei confronti della figlia della premier Giorgia Meloni. “Il rischio del licenziamento sicuramente c’è”, ha affermato Valditara, specificando di “non voler entrare nel merito del procedimento disciplinare. Chi inneggia alla violenza o sui social compie azioni di disprezzo verso la vita e fa azioni veramente inqualificabili, ritengo che sia incompatibile con l’insegnamento”.

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