Il 9 agosto scorso, all’interno della Casa Circondariale di Cavadonna, a Siracusa, si è verificato un nuovo episodio di violenza ai danni di un agente della Polizia Penitenziaria, già vittima di due precedenti aggressioni nel corso del 2025.
Secondo quanto denunciato dal segretario provinciale dell’Osapp, Giuseppe Argentino, un detenuto intollerante alle regole istituzionali ha aggredito l’agente con calci, pugni e minacce intimidatorie, provocandogli:
- Escoriazioni multiple alla tempia, zigomo, collo, avambraccio, gamba, polso, mano ed emitorace
- Una prognosi medica di sette giorni
L’agente è stato trasportato al pronto soccorso, dove ha ricevuto le cure necessarie. Le sue condizioni non sono gravi, ma il trauma fisico e psicologico è profondo.
Argentino punta il dito contro una cronica carenza di personale:
- A Siracusa mancano circa 60 agenti
- Ad Augusta ne servirebbero almeno 70 Nel carcere di Cavadonna si contano oltre 700 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 575 posti, con un personale ridotto all’osso.
Secondo l’Osapp, una frangia di detenuti avrebbe interpretato la normativa come una copertura legale, aumentando la propria aggressività nella convinzione di agire senza conseguenze.
Il sindacato chiede l’istituzione di reparti speciali di contenimento, con:
- Personale formato ad hoc
- Regole restrittive
- Confinamento specifico per i detenuti aggressori seriali
“Quando un detenuto aggredisce un agente, è un’offesa non solo alla persona, ma alle Istituzioni e alla società onesta che quell’uniforme rappresenta”, ha dichiarato Argentino.