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Cassibile, il comitato “No CCR via Rinaldi” si mobilita contro l’impianto: ”Disagi e irregolarità”

Diredazione SB

Mag 24, 2025

Il Comitato “No CCR via Rinaldi” di Cassibile ha annunciato la presentazione di un esposto formale alla Procura della Repubblica di Siracusa, chiedendo che vengano accertate eventuali responsabilità e valutati tutti i profili amministrativi, ambientali e penali legati all’apertura del nuovo Centro Comunale di Raccolta (CCR).

Il Comitato “No CCR via Rinaldi”, attraverso un comunicato stampa, ha espresso, ancora una volta, una netta contrarietà alla realizzazione dell’impianto: “Forse il nostro silenzio è stato frainteso come assenso ma così non è. Il Comitato ‘No CCR via Rinaldi’ non si è mai fermato”, si legge nella nota.

Al centro della contestazione, anche le parole pronunciate durante la seduta del 20 maggio scorso dal consigliere comunale Giuseppe Casella, secondo cui il CCR non arrecherebbe “alcun disturbo ai residenti”. Una posizione che il Comitato definisce “grave e infondata” e verrebbe smentita da un video, in cui sarebbero documentati “i disagi legati al rumore e alla viabilità che il quartiere è costretto a subire ogni giorno”.

Il Comitato sottolinea inoltre come, a loro avviso, il CCR di via Rinaldi non rispetterebbe i requisiti minimi stabiliti dal Decreto Ministeriale dell’8 aprile 2008, che definisce parametri vincolanti per l’istituzione dei Centri Comunali di Raccolta.

“La legge – si legge ancora nel comunicato – stabilisce parametri chiari e vincolanti, tra cui la distanza da centri abitati, l’accessibilità in sicurezza, una corretta gestione del traffico e misure efficaci per l’abbattimento dell’inquinamento acustico. Nel caso di via Rinaldi, queste condizioni appaiono palesemente disattese”.

Alla luce di queste considerazioni, il Comitato “No CCR via Rinaldi” chiede l’apertura “di un confronto istituzionale trasparente” e che venga “posta immediatamente fine a una situazione che lede la qualità della vita e i diritti fondamentali dei cittadini”.

Il Comitato si dice pronto a proseguire la mobilitazione con azioni legali, raccolte firme e nuove iniziative pubbliche, chiedendo all’amministrazione comunale di valutare la delocalizzazione del CCR, sulla scia di quanto ipotizzato per altri impianti della città, come quelli di Gozzo e Monsignori.

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