Siracusa, 26 settembre ‘25 – «Sul centro comunale di raccolta di Cassibile si sta sviluppando una
narrazione esagerata nei contenuti e non priva di inesattezze, come quelle presenti nella recente
interrogazione presentata alla Regione dall’onorevole Lavardera». Lo dice l’assessore comunale al
Decentramento, Giuseppe Casella, che vive proprio a Cassibile.
«Si tratta in realtà – prosegue l’assessore – di una infrastruttura preziosa per i cassibilesi e di chi risiede
nella contrada marine, che possono così smaltire alcuni materiali senza doversi sobbarcare decine di
chilometri fino al Ccr di Targia e che, dunque, contribuisce al decoro e all’igiene complessivi di una vasta
area. La sua apertura, per altro, non è stata calata dall’alto ma è avvenuta dopo un sopralluogo della
commissione Ambiente del consiglio comunale che ne valutò la regolarità rispetto ai rifiuti che si intendeva
conferire, facendo attenzione che fossero materiali che non producono cattivi odori: carta, cartone,
plastica, indumenti, oli esausti e sfalci di potatura prodotti da privati».
Prosegue l’assessore Casella: «Inoltre, proprio per non arrecare disturbo ai residenti di via Rinaldi,
l’apertura del Ccr avviene alle ore 10 mentre alcune accuse sono decisamente da smentire: quella delle
pozzanghere di oli esausti, per esempio, o quella dell’aumento del traffico della auto che, sono pronto a
provare, non è dovuto al Ccr ma alla presenza nella via di altre attività».
Casella conclude ricordando la storia di quell’area che «25 anni anni fa fu individuata come deposito di
ingombranti e contro il quale mi battei perché era previsto lo stoccaggio di merce che poteva essere
dannosa alla salute. L’isola ecologica non fu mai aperta perché una nuova normativa impedì, tra l’altro, il
deposito di frigoriferi e vecchi televisori per i danni sulle persone che possono causare il gas refrigerante e i
tubi catodici».
Ccr di Cassibile, dichiarazione dell’assessore Giuseppe Casella
