Anno nuovo che si trascina problemi vecchi. Aziende in procinto di
chiudere i battenti e non solo a causa della crisi generata dall’emergenza sanitaria, ma a situazioni
pregresse che si sono acuite nel tempo. È il caso dei lavoratori della società BPIS, dove i lavoratori
posti in cassa integrazione straordinaria si trovano con un futuro occupazionale incerto,
nonostante vi sia un tavolo permanente in Confindustria Siracusa per l’assorbimento di alcuni di
questi lavoratori nel contratto di SONATRACH, vinto dalla società COEMI, che ha già proceduto
all’assunzione di 30 unità provenienti da questa azienda.
“ È risaputo che il 50% del Pil Siracusano poggia sulla zona industriale ed il prevedibile calo di
lavoro del dopo fermata della LUKOIL, non faceva presagire un anno nuovo sereno.- commenta il
segretario generale della FIM Cisl Ragusa Siracusa, Angelo Sardella – A prescindere dalle voci,
smentite dalla stessa LUKOIL, sul disimpegno nel territorio, ma che al contempo confermano una
strategia di contenimento dei costi a causa del crollo del mercato petrolifero, assicurando che i
livelli occupazionali nell’indotto dovrebbero rimanere invariati, prendiamo positivamente atto e
prudentemente monitoreremo azienda per azienda la tenuta occupazionale.”
Sardella torna sui tavoli in Confindustria che, nell’anno precedente, si sono succeduti per
gestire le molteplici vertenze e che, in tanti casi hanno portato a risultati eccellenti.
“ in virtù dei nuovi scenari hanno la necessità di essere, però, irrobustiti, – aggiunge il
segretario dei metalmeccanici cislini – arricchendoli con iniziative concertate, basate sui programmi
lavoro delle maggiori committenti. Questo permetterebbe di stilare e crono programmare
l’eventuale rientro occupazionale di quelle maestranze fuori dal ciclo produttivo, come i lavoratori
della BPIS e non solo e nel contempo iniziare una nuova stagione di relazioni industriali ad ampio
raggio, evitando il mercimonio dei lavoratori in maniera unilaterale, lavoratori di eccellenza e di
invidiata professionalità, forgiata nella zona industriale più grande d’Italia.”
Queste analisi ponderate dalla Fim Cisl Ragusa Siracusa assieme al Segretario Regionale
Pietro Nicastro che ha seguito e segue il territorio, permetterebbero – nell’intenzione – percorsi
buoni ad evitare processi disarticolati e di rallentamento, che per Sardella sono “ dovute a fughe in
avanti, deleterie per i lavoratori” .
“ Il nostro spirito pragmatico ci fa guardare al futuro in maniera propositiva e costruttiva, a
patto che alle proposte seguono azioni serie concrete e responsabili. – dice ancora il segretario
generale della FIM Cisl – Riponiamo fiducia sulla sensibilità sociale di alcune aziende del sistema
impresa Siracusano che, nonostante provate dalla crisi, hanno messo in campo azioni dinamiche
ma non scontate anche sul fronte sanitario. Oltre al presidio sanitario creato in LUKOIL fortemente
caldeggiato dal sindacato dei metalmeccanici, le aziende si sono adoperate individualmente,
mettendo in campo, con ovvi costi d’impresa, azioni appunto preventive a tutela della salute dei
propri dipendenti con screening e tamponi che tutt’ora continuano; a mo’ di esempio cito il caso
della ICOS SERBATOI che proprio questa mattina ha proceduto a fare i tamponi a tutti i suoi
dipendenti in un’ottica di prevenzione.
Tali sensibilità, – conclude Angelo Sardella – supportate dai Decreti Legislativi da rinnovare,
quali il blocco dei licenziamenti, il rinnovo degli ammortizzatori sociali per Covid-19 unitamente a
maggiori sinergie, ci può permettere in maniera seria di lenire la ferita occupazionale del territorio.
Una ricetta semplice e complicata al contempo ma che possiamo sintetizzare con senso di
responsabilità tra le parti.”
Ufficio stampa
Cisl Ragusa Siracusa
Prospero Dente
p.dente@cisl.it
presscislrgsr@gmail.com
Crisi zona industriale, la Cisl preoccupata per l’indotto
