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IACOPO GIANNINI / ECHI DI ETERNITÀ a cura di Beatrice Bortoluzzi

Diadmin

Ago 27, 2025

dal 5 settembre al 31 ottobre 2025

Ex Liceo Gargallo, via Tommaso Gargallo 19, Ortigia, Siracusa inaugurazione venerdì 5 settembre ore 19.00

TralArt è lieta di annunciare la personale del fotografo Iacopo Giannini “Echi di Eternità”, che inaugura venerdì 5 settembre, nel seicentesco palazzo storicamente sede del Liceo Gargallo ad Ortigia, oggi convertito a luogo di mostre e manifestazioni. La mostra sarà visitabile fino al 31 ottobre da mercoledi a domenica dalle 17.00 alle 21.00.

Il progetto, fortemente voluto dall’amministrazione di Siracusa e con il patrocinio della stessa, si inserisce all’interno delle celebrazioni per il ventennale dell’inserimento della città all’interno dei siti patrimonio UNESCO.

Iacopo Giannini ha voluto interpretare i luoghi storici della Neapolis in rapporto alla grande mostra scultorea a cielo aperto di Igor Mitoraj, che vede la presenza di trenta opere dell’artista polacco collocate all’interno del parco archeologico.

“Echi di eternità” è un ciclo d’immagini che più che raccontare una mostra, la svelano. Anzi, la interrogano. E nel farlo, scoprono qualcosa anche di noi. Giannini compie il suo gesto che non è mai documentario, ma piuttosto interpretativo: come un archeologo della luce, non fotografa l’evento: lo ascolta. E ogni sua immagine è un’eco, un rimando, un riflesso traslato tra pietra e pensiero.

Tutto vibra tra l’ideale e la rovina. E allora Giannini interviene con la sua lente: ne asseconda il dramma, ne fotografa la pausa, ne rivela la bellezza nonostante tutto. Crea una visione che pone e impone nuovi scenari di lettura della quotidianità.

Chi visita Ortigia, luogo teatrale per definizione, lo sa: qui ogni pietra ha qualcosa da dire. Ecco perché nelle fotografie della mostra non c’è mai solo la scultura. C’è il cielo. Il basalto. Il sale. C’è il vento della Sicilia. C’è persino l’ombra che cambia nel corso del giorno.

Non è un caso, dunque, se la fotografia si fa quasi scultura essa stessa. Le ombre proiettate sembrano nuove incisioni. I dettagli scolpiti dalla luce paiono modellati a mano. Iacopo Giannini fotografa Mitoraj, certo. Ma in fondo fotografa se stesso. E fotografa anche noi, fragili spettatori di un’epoca che ha smarrito il mito ma conserva ancora, fortunatamente, il bisogno di raccontarlo.

IACOPO GIANNINI

Iacopo Giannini è nato nel 1977 a Firenze. Inizia a muovere i primi passi da freelance nella fotografia analogica all’età di 16 anni. Nel 2007 diventa corrispondente per l’agenzia di stampa Kikapress e Media di Los Angeles e successivamente per Associated Press. Fotografo ufficiale per il Corriere della Versilia, per l’agenzia Kika Press & Media, per la rivista Visto, nel corso degli anni collabora con diversi brand di moda per la realizzazione di campagne pubblicitarie. Dal 2013 ad oggi è fotografo di agenzia per LaPresse e Reuters e fotografo ufficiale per il Carnevale di Viareggio. I suoi lavori fotografici vengono pubblicati regolarmente sia sui maggiori quotidiani che settimanali italiani ed esteri.

Accanto all’attività di fotografo di reportage, ha sempre sviluppato una carriera artistica, esponendo in mostre personali a Milano, Pietrasanta, Berlino e Favignana.

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