La Procura di Siracusa ha avviato un’inchiesta sull’allarmante episodio che ha coinvolto la nave umanitaria Ocean Viking, gestita dalla ONG SOS Mediterranee. L’imbarcazione, con a bordo 87 migranti soccorsi in acque internazionali, è approdata al porto di Augusta nella serata di lunedì 25 agosto, dopo aver denunciato un attacco armato da parte della Guardia Costiera libica.
Secondo le testimonianze dell’equipaggio, la nave sarebbe stata presa di mira da una motovedetta libica mentre si trovava a circa 40 miglia nautiche dalla costa nordafricana. I colpi d’arma da fuoco, sparati ad altezza d’uomo, avrebbero danneggiato la strumentazione di bordo e messo in pericolo sia il personale che i migranti salvati. L’assalto, definito “deliberato” dalla ONG, è durato almeno venti minuti.
La procuratrice Sabrina Gambino ha disposto rilievi tecnici sulla nave e ha già acquisito le testimonianze dell’equipaggio. Sono in corso anche analisi sui filmati registrati durante l’attacco, utili a ricostruire con precisione la dinamica dei fatti.
L’episodio ha suscitato forte indignazione tra le organizzazioni umanitarie e le istituzioni europee. La Commissione Europea ha chiesto chiarimenti alle autorità libiche, mentre la Croce Rossa Italiana ha condannato l’aggressione come “inaccettabile”. Preoccupazioni emergono anche sul ruolo dell’Italia e dell’UE nel supporto alla Guardia Costiera libica, che avrebbe utilizzato una motovedetta donata da Roma nel 2023.
Un caso che riaccende il dibattito sulla sicurezza delle operazioni di soccorso in mare e sulle responsabilità internazionali nella gestione dei flussi migratori.