I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo presentano il consuntivo dell’attività operativa del 2024. Recuperati 339 reperti di interesse storico, 65 le persone denunciate, oltre 1100 controlli preventivi eseguiti.
Le attività condotte nel 2024 dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale in Sicilia hanno visto impegnati i militari del Nucleo di Palermo e della dipendente Sezione di Siracusa in molteplici ambiti d’intervento, con particolare attenzione al traffico illecito di beni archeologici e ai furti di beni culturali.
Nel 2024, il contrasto al traffico illecito di beni archeologici ha registrato significativi successi che hanno permesso di recuperare 124 reperti archeologici.
Nel 2024 si registra un aumento delle denunce di furti di beni culturali (18), rispetto all’anno precedente (13), sebbene va osservato che, gran parte dei furti avvenuti ai danni di musei e di biblioteche, sono emersi a seguito di controlli inventariali e, dunque, risalenti ad anni precedenti.
I luoghi più colpiti sono stati musei/pinacoteche/antiquarium (3); luoghi espositivi pubblici/privati e pertinenze (4); luoghi di culto (5); archivi pubblici/privati/ecclesiastici (1); biblioteche pubbliche/private/ecclesiastiche (1); luoghi privati e pertinenze (4).
La strategia di intervento del Nucleo di Palermo e della Sezione di Siracusa si è articolata lungo due direttrici fondamentali: l’attività di prevenzione mediante le molteplici attività ispettive e l’azione di contrasto sviluppata attraverso le indagini di polizia
giudiziaria. Nel corso del 2024, l’attività di prevenzione ha certificato l’esecuzione di 496 controlli finalizzati alla sicurezza dei luoghi della cultura, quali musei, archivi e biblioteche, e delle aree archeologiche e/o tutelate da vincoli paesaggistici. Le verifiche hanno, altresì, riguardato gli esercizi commerciali di settore, con numerosi controlli amministrativi presso mercatini, fiere ed antiquari, allo scopo di contrastare la ricettazione di beni rubati. Infatti, i dati acquisiti vengono successivamente incrociati con quelli presenti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, la più grande banca dati di opere d’arte rubate al mondo.
Altrettanto incisiva è stata l’azione di contrasto sviluppata mediante le indagini di polizia giudiziaria, d’iniziativa o su delega dell’Autorità Giudiziaria, finalizzate al recupero dei beni culturali trafugati e all’individuazione dei sodalizi criminali operanti nel settore.
Nel 2024, sono state deferite in stato di libertà 65 persone per diversi reati (prevalentemente nei confronti del paesaggio, danneggiamento, furto, ricettazione, contraffazione di opere d’arte), sequestrando beni culturali per un valore di oltre ottocento mila euro. I beni sono stati poi riconsegnati agli Enti regionali di tutela e chiese per garantirne la fruizione.
I risultati conseguiti sono dettagliatamente esposti nelle seguenti tabelle.
QUADRO DI SINTESI DELL’ATTIVITÀ PREVENTIVA
Di seguito si riportano, suddivisi per settore d’intervento, i controlli effettuati nel 2024 per il cui conseguimento il Nucleo TPC di Palermo e la Sezione di Siracusa hanno operato in piena sinergia con tutti i Reparti dell’Arma territoriale della Sicilia, i Nuclei Elicotteri CC di Palermo e di Catania ed il Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina, oltre alle competenti Soprintendenze provinciali, alla Soprintendenza del Mare ed alle Soprintendenze Archivi di Stato siciliana:
Verifiche alla sicurezza di musei, biblioteche e archivi 49;
Controlli nelle aree archeologiche 149;
Controlli alle aree tutelate da vincoli paesaggistici/monumentali 189;
Controlli presso esercizi antiquariali, mercati e fieri antiquariali 113. TOTALE 500
QUADRO DI SINTESI DELL’AZIONE DI CONTRASTO
Beni recuperati 242;
Beni archeologici 124;
Beni paleontologici 13;
Beni antiquariali 105;
Valore economico dei beni recuperati € 875.500;
Persone denunciate all’A.G. 65;
Perquisizioni 26;
Tipologia dei reati perseguiti;
Furto 1;
Ricettazione 27;
Scavo clandestino 2;
Contraffazione opere d’arte 4;
Danneggiamento 24;
Reati in danno del paesaggio 14;
Altri reati 23.
OPERAZIONI DI RILIEVO
Tra le operazioni più significative, si evidenziano:
– Acireale: il prezioso incunabolo “L’economia del cittadine 1665” veniva sequestrato a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-Commerce e successive verifiche all’interno della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, poiché provento di furto consumato, il 07.01.1993, ai danni della biblioteca comunale “Francesco Scavo” di Carini (PA);
– Siracusa: 5 volumi, databili tra il XVIII ed il XIX sec., un reliquiario in argento, un turibolo in argento ed una coppia di mazze cerimoniali in legno venivano sequestrati attraverso gli sviluppi investigativi inerenti alla ricezione del furto consumato ai danni della biblioteca “Arcivescovile Alagoniana” aretusea;
– Paternò: 8 monete in bronzo, di epoca greco-punica V – IV a.C., venivano individuate e sequestrate, poiché messi in vendita illecitamente sul sito web di una casa d’asta, come accertato a seguito di controlli di siti web dedicati all’E- Commerce;
– Palermo: una statuetta lignea, policroma, raffigurante San Francesco di Paola, epoca XVI-XVII sec., veniva sequestrata poiché messa in vendita illegalmente sul sito web di una casa d’aste. Il recupero avveniva a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-Commerce e gli approfondimenti all’interno della “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” che certificavano l’illecita provenienza del manufatto, oggetto di furto consumato, il 18.12.2008, ai danni della chiesa di San Rocco di Acireale;
– Siracusa: il dipinto raffigurante “Santa Lucia”, olio su tela, epoca XVIII sec., veniva recuperato a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-Commerce e le verifiche all’interno della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, le quali confermavano che la preziosa opera era oggetto di furto consumato, il 17.02.1991, ai danni della chiesa di Santa Maria Scala del Paradiso di Noto;
– Floridia: i reparti TPC siciliani sequestravano, in collaborazione con la Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa, una estesa area oggetto di danneggiamento irreversibile di una porzione del sistema idrico di captazione e di distribuzione delle acque di origine araba, tipo “Qanat”, a doppio spiovente di epoca
IX sec. d.C., a causa lavori eseguiti in difformità alle autorizzazioni concesse dallo stesso Ente di tutela;
– Siracusa: i reparti TPC siciliani sequestravano, in collaborazione con la Soprintendenza BB.CC.AA. di Siracusa, una estesa area oggetto di danneggiamento irreversibile di una porzione dei resti delle mura “Dionegiane”, epoca V – IV sec. a. C., a seguito dell’esecuzione di lavori edili abusivi;
– Noto: a seguito di indagini finalizzate al contrasto di reati in danno del patrimonio archeologico-paesaggistico/naturalistico, si procedeva al sequestro di tre aree distinte, rispettivamente di mq. 53.000, 14.000 e 18.000, in cui era stata realizzata un’abusiva area di sosta a pagamento per autovetture;
– Noto: un reliquiario di “Sant’Alessio Martire”, in argento su legno e vetro, epoca 1700, ed una mitra vescovile, in seta e argento, con raffigurazioni floreale, epoca 1800, veniva recuperati, a seguito delle verifiche all’interno della “Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti”, poiché oggetto di furto avvenuto, nel 2023, all’interno della chiesa di Sant’Antonio Abate di Noto;
– Lipari: a seguito di controlli su siti web dedicati all’E-Commerce venivano individuate 2 anfore fittili, da trasporto tipo Dressel; 1 vaso fittile biansato, una statuetta in bronzo epoca V – III sec. a.C. e diversi frammenti fittili, poi affidati al locale museo “Bernabò Brea”;
– Palermo e Lucca: il sequestro di un dipinto, olio su tela, raffigurante il nobile “Giovanni Branciforti”, epoca XVIII sec., messo in vendita su sito web case d’asta. A seguito di controlli di siti dedicati all’E-Commerce, il dipinto veniva individuato e le successive verifiche presso la “Banca Dati dei Beni Culturali
Illecitamente Sottratti” certificavano l’illecita provenienza dell’opera, asportata a Palermo nel 1991;
– Randazzo: il sequestro di 69 volumi, di epoca compresa tra il XVI – XVIII sec., individuati mediante i controlli dei siti web dedicati all’E-Commerce, in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica – Archivio di Stato di Palermo, asportati dalla Biblioteca dei Carmelitani Scalzi di Milano;
– Palermo e Modica: il sequestro di un importante dipinto, olio su tela, raffigurante “Venere in Amore”, attribuito al maestro Paolo De Matteis (1662-1728) e 4 reperti archeologici, fittili, (anfora, lucerna, vasetto e piatto). Il prezioso dipinto è stato individuato a seguito di controlli di siti dedicati all’E-Commerce e le successive verifiche presso la “Banca Dati dei Beni Culturali Illecitamente Sottratti”, le quali
certificavano che era oggetto di furto consumato, il 17.11.1986, ai danni del Palazzo
Chigi – Albani, di Soriano nel Cimino (VT);
– Roma: a seguito di indagini relative l’illecita detenzione di beni d’arte, i reparti TPC siciliani individuavano e sequestravano due importanti dipinti, olio su tela, raffiguranti “Ritratto di bambino… che gioca con scimmietta” e “Ritratto di bambina con cane”, nonché 5 reperti archeologici di epoca magnogreca – ellenistica (V – IV sec. a.C.). I dipinti, a seguito di verifiche presso la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti” risultavano essere provento di furto consumato in Roma, il
07.03.2016, ai danni di un privato;
– Milano e Città di Castello (PG): il sequestro di un dipinto, olio su tela, raffigurante “Ritratto di nobildonna”, epoca XVIII sec., veniva individuato a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-commerce. Le successive verifiche presso la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti” accertavano l’illecita provenienza del dipinto, poiché oggetto di furto consumato in Messina, il 21.07.2019, ai danni di un privato;
– Bologna: il sequestro di due dipinti olio su tela raffiguranti “Scene di genere”, di epoca XVIII sec., attribuiti al maestro Giuseppe Maria CRESPI, messi in vendita sul sito web di una casa d’asta e segnalati dalla Sezione Elaborazione Dati del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale, a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-Commerce. Le successive verifiche all’interno della “Banca dati dei
beni culturali illecitamente sottratti” confermavano l’illecita provenienza dei dipinti, oggetto di furto consumato in Feltre (BL), il 09.11.1988, all’interno di un palazzo nobiliare.
Infine, si segnala che i reparti TPC siciliani hanno restituito:
a. alla Biblioteca “Ludovico II de Torres” di Monreale n. 9 cinquecentine, di grande valore storico e culturale, oggetto di furto avvenuto negli anni ’80 del secolo scorso, i quali si aggiungono ai 61 già restituiti negli anni scorsi. I preziosi volumi, rari e di pregio, sono stati individuati, a seguito del monitoraggio dei siti web, presso la biblioteca dell’Università “U.C.L.A.” di Los Angeles (U.S.A.). I
successivi accertamenti stabilivano che l’Ufficio Esportazione delle antichità e degli oggetti d’arte della Sicilia della Soprintendenza per i BB.CC.AA. di Palermo non aveva rilasciato alcuna autorizzazione per l’esportazione e, a seguito di Rogatoria Internazionale avanzata dalla Procura della Repubblica di Palermo, i responsabili della predetta università riconoscevano la validità della rivendicazione, restituendo i volumi.
b. al museo civico “Sebastiano Guzzone” di Militello Val di Catania (CT), tre importanti dipinti asportati dalla predetta struttura nel 2013, durante una mostra:
– dipinto olio su tela, con cornice, raffigurante “due bambini in stile lezioso”, con stile ascrivibile al pittore francese, Francois Boucher;
– dipinto olio su tela, con cornice, raffigurante “Console Cornelio inginocchiato davanti ad un angelo in atto di sottomissione”, recante la firma G. Sciuti;
– dipinto olio su tela, con cornice, raffigurante “consorte di Sebastiano Guzzone donna Gaetanina Baldanza con vestito bianco e girocollo”, attribuito all’artista Sebastiano Guzzone.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, è stata sviluppata dalla Sezione Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Siracusa e dalla Compagnia Carabinieri di Acireale, in perfetta sinergia tra loro, nel momento in cui – durante un’attività di perquisizione ad Acicastello – i militari dell’Arma territoriale rinvenivano le opere e chiedevano l’intervento del reparto speciale. I successivi sviluppi investigativi attraverso la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, si accertava l’illecita provenienza delle opere quali provento di furto ai danni del museo civico:
c. alla Chiesa Madre di “Santa Maria Maggiore” di Pietraperzia sono state restituite 4 colonne in marmo pregiato, con bassorilievi del GAGINI, raffiguranti le quattro virtù cardinali.
L’attività d’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Catania, è stata sviluppata in sinergia tra la Sezione Carabinieri TPC di Siracusa e la Compagnia Carabinieri di Piazza Armerina, nell’ambito della costante attività di monitoraggio dei beni venduti sul web, nello specifico nel sito di una casa d’aste catanese. I successivi sviluppi investigativi, attraverso la consultazione della “Banca Dati dei beni culturali
illecitamente sottratti”, confermavano che i predetti manufatti erano stati asportati dalla chiesa madre di Pietraperzia.