Sciopero riuscito al 100% nei punti vendita Lidl di via Elorina, Santa Panagia e Avola, dove circa 80 lavoratori hanno incrociato le braccia per protestare contro il mancato rinnovo del contratto integrativo aziendale e la gestione del part-time involontario.
La mobilitazione, indetta unitariamente da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTuCs, denuncia un modello organizzativo “insostenibile”, con carichi di lavoro eccessivi, estrema flessibilità e assenza di una programmazione certa degli orari, soprattutto per il personale part-time, che rappresenta circa il 75% della forza lavoro.
I sindacati evidenziano che, tra il 2020 e il 2024, gli utili di Lidl Italia sono raddoppiati, passando da 771 milioni a 1,5 miliardi di euro, mentre il costo del lavoro sul fatturato è sceso dal 10,1% al 9,4%. Il fatturato per dipendente è salito da 321.000 a 344.000 euro, a fronte di un aumento salariale di soli 360 euro in tre anni, di cui 200 in buoni spendibili solo nei negozi Lidl.
Il segretario provinciale della Filcams Cgil, Alessandro Vasquez, ha dichiarato:
“I lavoratori non chiedono privilegi, ma dignità e certezze. È inaccettabile che chi lavora da anni con contratti da 20 ore settimanali venga superato dai neoassunti con 25 ore. Serve equità.”
In Sicilia, Lidl impiega circa 1.300 lavoratori in 65 punti vendita. I sindacati chiedono all’azienda di tornare al tavolo delle trattative con proposte concrete, dopo che le ultime offerte sono state giudicate insufficienti