Cresceranno solitudine e separazioni, diminuiranno ancora i nuovi nati
Occorre adeguare fin d’ora i servizi sociali e sanitari
Le recenti previsioni demografiche dell’Istat sono, secondo il presidente dell’Osservatorio Civico Salvo Sorbello, assai importanti per capire quale sarà il futuro del nostro territorio.
Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica in provincia di Siracusa si potrebbe scendere da 382mila a 322mila abitanti, mentre nel capoluogo dagli attuali 116mila (fino a pochi anni fa eravamo addirittura 124mila), si passerà già, tra soli 23 anni, a meno di 100mila.
I nati saranno poco più di 600 rispetto ai 720 attuali, mentre i morti passeranno da 1263 a più di 1600 l’anno e il tasso di crescita (la differenza tra il tasso di natalità e il tasso di mortalità) sarà quindi molto negativo: 8,9.
Gli ultra 65enni saranno più di 28mila, il doppio rispetto ai siracusani che avranno meno di 14 anni. La popolazione attiva, cioè quella compresa tra 15 e 64 anni – sottolinea il presidente dell’Osservatorio Civico – scenderà dagli attuali 73mila a poco più di 52mila.
“L’aumento della sopravvivenza, la bassa natalità e le trasformazioni delle famiglie (che saranno più piccole perché avranno in media solo due componenti), la crescita esponenziale del numero degli anziani – rileva Salvo Sorbello, che è stato responsabile nazionale dei Comuni italiani per le politiche familiari – comporteranno mutazioni profonde, a cui non si può arrivare impreparati, dal punto di vista sociale e sanitario (superati i 75 anni cresce infatti la fragilità). A causa del calo delle nascite e dell’invecchiamento della popolazione ci saranno soprattutto persone sole, molte di più di quelle, già tante, che ci sono attualmente e di questo si deve tenere conto quando si progetta il futuro delle nostre comunità, ad esempio per i trasporti e per i servizi pubblici. Le previsioni sono infatti che le coppie con figli saranno soltanto una ogni cinque. Per questo è indispensabile che i Comuni e l’Asp si impegnino fin d’ora per mettere in atto misure concrete, come ad esempio le Case della Comunità, che stanno finalmente per aprire e che devono realmente offrire davvero una vasta gamma di servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, integrati e coordinati, che mirano a promuovere il benessere e l’autonomia delle persone fragili: bambini, disabili e anziani non autosufficienti”.
SECONDO L’ISTAT TRA VENT’ANNI A SIRACUSA GLI ANZIANI SARANNO IL DOPPIO DEI BAMBINI
