Il caso dell’affidamento in diritto di superficie per 60 anni dell’area comunale di via Franca Maria Gianni alla società sportiva Rari Nantes Siracusa ha sollevato un’ondata di reazioni politiche e istituzionali, approdando fino all’Assemblea Regionale Siciliana.
La determina dirigenziale n. 4630 del 22 settembre 2025, con cui il Comune di Siracusa ha concesso circa 7.500 metri quadrati di terreno – classificato come zona S3, destinata a verde, gioco e sport – a fronte di un canone annuo di poco più di 3.600 euro, è stata contestata per la sua presunta sproporzione economica e per la durata eccessiva dell’affidamento.
Il gruppo consiliare del Pd ha chiesto formalmente al dirigente Santi Moschetti il ritiro in autotutela dell’atto, evidenziando criticità sostanziali e opportunità politico-amministrative che impongono una revisione. Tra i punti critici: il canone ritenuto irrisorio, la durata sessantennale che priva l’Amministrazione di future possibilità di rinegoziazione, e l’inopportunità politica di un affidamento che coinvolgerebbe una società vicina alla famiglia del presidente del Consiglio comunale, Alessandro Di Mauro.
I Giovani Democratici di Siracusa hanno espresso pieno sostegno alla richiesta del Pd, sottolineando la necessità di tutelare l’interesse collettivo. “Con 300 euro al mese uno studente non riesce a pagarsi una stanza, eppure si concede un’area strategica per sessant’anni. È inaccettabile”, ha dichiarato il segretario provinciale Luca Santoro.
Anche il Movimento 5 Stelle ha chiesto la sospensione immediata degli effetti della determina e l’avvio di una verifica approfondita. Il referente cittadino Giuseppe Mirabella ha sollevato dubbi etici e politici, criticando il silenzio del sindaco e paragonando la vicenda a episodi già denunciati nel 2014 e 2015.
Interrogazione all’Ars: La Vardera chiede l’intervento della Regione
Il deputato regionale di Controcorrente, Ismaele La Vardera, ha presentato un’interrogazione urgente all’Ars, chiedendo al governo regionale di acquisire tutti gli atti della procedura e di valutare l’invio del fascicolo all’Autorità Nazionale Anticorruzione. La Vardera ha sollevato dubbi sulla correttezza dei tempi di protocollazione, sull’indipendenza della commissione valutatrice e sull’autonomia della società aggiudicataria da figure politiche in carica.
Un appello condiviso
Pd, M5S e La Vardera convergono su un punto fondamentale: garantire trasparenza, legalità e imparzialità nella gestione del patrimonio pubblico. La richiesta è chiara: sospendere l’affidamento, verificare eventuali conflitti di interesse e assicurare che ogni bene comunale sia amministrato nell’esclusivo interesse dei cittadini.
