È stato inaugurato, a Siracusa ed aperto al pubblico il ponte ciclopedonale di Ortigia. La cerimonia è avvenuta in un clima di festa ed ha visto la partecipazione di numerose famiglie, con una sfilata di bambini e una breve esibizione canora.
A tagliare il nastro sulla sponda di via Eritrea è stato il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ma ad attraversare il ponte per primo è stato un corteo dei bambini in bici con bolle di sapone e animatori. C’è stato spazio anche per una breve esibizione del soprano Maria Cappellani e del baritono Gianni Giuga, accompagnati dal maestro Rosario Cicero.
Il collegamento, tra riva della Posta e riva Forte Gallo, è stato realizzato dalla siracusana Solesi su progetto dell’architetto Lorenzo Attolico. La struttura è in acciaio e legno, lunga 42 metri, larga 5 e ha una portata massima di 30 tonnellate. Sarà percorribile nei due sensi di marcia soltanto da pedoni, biciclette e monopattini, ma in caso di calamità potrà essere utilizzata come via di fuga da Ortigia.
Il cantiere fu aperto a giugno 2024, poi oltre un mese di stop a settembre a causa dell’expo collegato al G7 Agricoltura di Siracusa. I lavori dovevano concludersi entro il mese di dicembre, poi emerse – anche per via di alcune variazioni al progetto originale – la necessità di una proroga, con nuova scadenza fissata a febbraio 2025.
In una nota diffusa, il Gruppo consiliare del Pd al Vermexio critica l’operato dell’amministrazione comunale di Siracusa, guidata dal sindaco Italia.
“L’amministrazione – si legge – ha deciso da sola di costruire un ponte, emulando un po’ troppo il Ministro dei Trasporti, utilizzando però risorse di tutti. Ennesimo taglio di nastro, ennesimo video sui social, ennesimo articolo per una allucinazione collettiva da cui dobbiamo necessariamente svegliare tutta la città“.
“Per vivere bene in una città – prosegue la nota del PD – non basta il sole e il mare, non bastano i ristoranti e gli alberghi e di certo non serviva un ponte ciclopedonale, simbolo a futura memoria che amministrare e spettacolizzare sono sinonimi solo per Francesco Italia. Noi pensiamo che per vivere bene in una città occorre occuparsi di tutti i suoi quartieri, occorre più lavoro, occorre più attenzione verso i commercianti e gli artigiani, occorrono un nuovo ospedale ed una migliore sanità, occorre più offerta culturale e salvaguardare la biblioteca comunale, occorre una città pulita e libera dai rifiuti, occorrono strade senza buche e sicure, occorre un piano del traffico efficiente, occorre più sicurezza, occorre occuparsi del verde pubblico evitando che i pochi alberi muoiano e creando nuovi spazi destinati a verde, occorre aiutare chi ha più bisogno e non riesce ad arrivare alla fine del mese, occorre un’amministrazione altra e ben diversa“.