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Solennità del Corpus Domini. L’arcivescovo monsignor Francesco Lomanto: “Rigettiamo ogni forma di violenza”

DiMaurilio Abela

Giu 23, 2025

In questi giorni gravi fatti di sangue ‒ ancora una volta – hanno seminato paura e incertezza. Non è accettabile ferire o procurare la morte degli altri. Siamo vicini ai familiari che piangono per la morte dei propri congiunti la cui vita viene spezzata per futili motivi. Gesù ci indica la via del rispetto e dell’accoglienza, della mitezza e della carità, rigettando ogni forma di violenza e offesa verso l’altro“. E’ uno dei passaggi della riflessione dell’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, ieri sera al termine della processione del Corpus Domini. La celebrazione eucaristica ha avuto luogo nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime. Poi la processione, formata da sacerdoti, religiosi, associazioni e confraternite, fedeli, fino al sagrato della chiesa San Tommaso al Pantheon dove l’arcivescovo ha impartito la benedizione eucaristica. 
Nel corso della sua riflessione al Pantheon, mons. Lomanto si è soffermato sull’Eucaristia, “presenza di speranza, di pace e di carità“. Poi ha ricordato: “Non siamo distaccati dalle vicende di questo mondo che ogni giorno ci fanno sperimentare contraddizioni, smarrimenti e sconvolgimenti. La nostra speranza ha i piedi ben piantati in terra, ma lo sguardo fisso in avanti, nell’eternità di Dio. Anche se sperimentiamo contrarietà e resistenze, persecuzioni e guerre, abbiamo certezza che Gesù ha vinto il peccato e la morte. Papa Leone ai vescovi d’Italia ha detto: «Auspico che ogni Diocesi possa promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza, iniziative di mediazione nei conflitti locali, progetti di accoglienza che trasformino la paura dell’altro in opportunità di incontro. Ogni comunità diventi una “casa della pace”, dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo, dove si pratica la giustizia e si custodisce il perdono. La pace non è un’utopia spirituale: è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione. E che chiede oggi, più che mai, la nostra presenza vigile e generativa» (Id.)”.
Infine lEucaristia come presenza di carità: “La presenza di Gesù nell’Eucarestia ci deve impegnare maggiormente nella Carità che è la forza che vince il male e il peccato. La Carità di Gesù deve prendere dimora dentro di noi, nella nostra vita, nella nostra storia e nelle scelte importanti. Ogni nostra azione deve essere motivata e costruita nella Carità di Dio. Non lasciamoci intimorire o paralizzare dai colpi di coda delle opere del male, di chi vuole contrastare il bene. La carità di Gesù può scardinare i cuori più induriti. I nostri Santi e Martiri hanno testimoniato la verità della Parola di Gesù con la loro stessa vita. San Paolo, Santa Lucia, San Sebastiano lo hanno fatto con il sangue. La Madonna lo ha confermato a Siracusa con le sue lacrime. Tutte le nostre scelte, i nostri programmi, le nostre azioni siano sempre guidati dall’Amore di Cristo che si è sacrificato sull’altare della croce e si è fatto Pane di vita. Guardiano a Gesù Eucarestia, professiamo con coraggio la nostra fede e facciamo nostro l’invito di San Paolo che ci ricorda: «Al di sopra di tutto ci sia la carità!» (Col 3,14)”.

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